SENEGAL - Dakar

  • Medio
  • Tour di gruppo , Turismo Responsabile
  • 10 giorni / 9 notti
  • Volo di Linea
  • Come da Programma

Il Senegal è un paese che oltre ad essere stupefacente con le sue lagune, coste oceaniche deserte e foreste mistiche di baobab, è uno degli stati dell'Africa nera più pacifici e più facilmente penetrabili dal punto di vista sociale e culturale. Confina con Mauritania, Mali, La Gambia, Guinea, Guinea Bissau e con l’Oceano Atlantico: a questi luoghi sono legate le sue vicende storiche e da questi luoghi iniziò anche il rapporto tra bianchi occidentali e neri d’Africa, attraverso viaggi esplorativi tramutatisi in spedizioni di guerra e conquista. Il Senegal ha una popolazione costituita da vari gruppi etnici (17 in totale), ognuno dei quali conserva la propria lingua e la propria identità: il legame che unisce tutti è il rispetto dei valori e la tolleranza, la solidarietà. Questo tour vuole farvi scoprire le realtà umane di un paese dove si dice che «l’uomo è il
rimedio dell’uomo».

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Dettagli

Programma di viaggio

Giorno 1: arrivo a Dakar
Partenza con volo di linea per Dakar. Pernottamento in hotel.

Giorno 2: Dakar
Arrivando a Dakar si avverte immediatamente l’aria sub-sahariana e l’euforica, colorita e calda accoglienza senegalese, la cosiddetta ‘Teranga’. Immediatamente si intuisce anche che ci si trova in una terra dove la maniera di relazionarsi tra le persone segue regole molto diverse dalle nostre. Non sarà difficile approcciarsi alla nuova cultura incontrata in quanto i senegalesi sono dei maestri nel trovare mille modi per interagire con l’ospite straniero. Pernottamento a Dakar.

Giorno 3: Dakar – Isola Goree
Prima colazione e partenza per la visita della città di Dakar, capitale del Senegal. Visita della città e dei suoi aspetti alle volte nascosti: i mercati, cuore della vera città, i distretti residenziali e popolari, la vecchia Medina, popolare, chiassosa e molto accogliente. La zona centrale si visita facilmente a piedi e ben rappresenta il volto grande, affollato, caotico, ma estremamente affascinante ed entusiasmante del continente nero. Per capire meglio la realtà locale si potrà anche far visita al “Villaggio SOS per bambini”. Nel pomeriggio trasferimento all’isola di Goree, l’isola da cui sono partiti la maggior parte degli schiavi verso le Americhe. Visita dell’isola, monumento Storico e patrimonio Mondiale dell’UNESCO, della famosa “Casa degli schiavi” con la sua “Porta del viaggio senza ritorno”, del Museo Storico del Forte con il “Memoriale ai Martiri”, e delle viuzze dell’isola. Cena e pernottamento a Goree.

Giorno 4: Dakar – Pikine - Lago Retba (conosciuto come “Lago Rosa”)
Prima colazione e partenza con il traghetto verso la capitale, dove si procederà verso Pikine, il principale sobborgo di Dakar. Visita al quartiere ed incontro con un’associazione di donne che si sono riunite per combattere la precarietà lavorativa e non solo, prendendosi cura di bambini e di diverse attività locali. Il pranzo presso l’associazione sarà un bel momento di socializzazione. Nel pomeriggio, partenza per il Lago Retba (conosciuto in passato come “Lago Rosa” grazie al colore che caratterizzava le sue acque che oggi, a causa dei cambiamenti climatici, hanno perso questa peculiarità).

Giorno 5: Lago Retba – Mekhe – Saint Louis km 264 (5 ore)
Al mattino, dopo la colazione, giro in fuoristrada intorno al Lago Retba, che si trova a poche centinaia di metri dall'oceano nel mezzo di un paesaggio di dune e cespugli che in passato è stato anche tappa finale del famoso rallye Parigi-Dakar. Si procede poi per la cittadina rurale di Mekhe. Lungo il tragitto si visiterà la città di Thies col suo mercato di arazzi e tessuti stampati, di erbe medicinali e di spezie. Arrivo a Mekhe, dove le donne si dedicano all’artigianato delle stoffe di cotone e gli uomini all’artigianato del cuoio. Visita delle officine e incontro con gli artigiani. Pranzo presso l’associazione delle donne artigiane. Nel pomeriggio continuazione per Saint-Louis dove si arriverà a fine giornata. Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 6: Saint Louis– Djoudj – Saint Louis
Prima colazione. Partenza per il Parco Djoudj. È un santuario naturale di interesse mondiale classificato come Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 1981. Il Parco Djoudj è uno dei grandi siti africani per uccelli migratori con quasi 370 specie osservate su circa 16.000 ettari. Ci sono diverse specie di uccelli lì: l'airone viola, l'airone semplice, la jacana, la spatola, il cormorano, il marabout. Tra novembre e maggio, gli uccelli migratori fuggono dal freddo europeo, i trampolieri e diverse specie di anatre vengono a nidificare qui. Ci sono anche mammiferi come sciacalli, scimmie e diverse varietà di rettili. Imbarco in piroga lungo il braccio del fiume fino al centro dell’aerea dove migliaia di specie migratorie si riuniscono per la loro riproduzione. Da maggio ad ottobre il Parco di Djoudj è chiuso. Dunque questa giornata sarà dedicata alla visita del parco Langue de Barbarie, dove migrano gli uccelli del Parco di Djoudj in questi mesi. Dal villaggio di Gandiole dunque ci si imbarca per andare a visitare il parco Langue de Barbarie, in un impressionante panorama tra oceano Atlantico e fiume Senegal. Ritorno per il pranzo a St. Louis. Pomeriggio visita della città vecchia: Fort Saint Louis è stato il primo insediamento francese in terra senegalese. Diventò presto la capitale delle nuove colonie francesi, fino al 1958, quando tutto l’apparato amministrativo fu spostato a Dakar. L’aspetto della cittadina differisce dalle altre città senegalesi per la sua architettura e per i suoi esempi d’ingegneria ottocentesca, ereditati dalla colonizzazione europea, come il ponte Fadherbe, che la collega alla terraferma. Visita al distretto di Ghet Ndar abitato da pescatori che vivono in questo pittoresco distretto. Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 7: Saint Louis – Kaolack - Djilor
Dopo la colazione, partenza per la regione del Sine Saloum e le isole del Saloum classificate dall’UNESCO tra i polmoni verdi più importanti della terra. Lungo il percorso ci sarà la possibilità di visitare i mercati rurali settimanali sempre pittoreschi e vivaci. Arrivo a Kaolack, la capitale delle arachidi. Dopo pranzo, visita del mercato caratteristico (prodotti agricoli, prodotti d’artigianato, medicina delle erbe ecc) e visita delle immense distese di arachidi. Continuazione per Djilor nel Sine Saloum. Sistemazione al ecolodge nella tranquillità di una natura vergine. Cena e pernottamento.

Giorno 8: Isole del Saloum
Prima colazione al lodge Partenza per la scoperta delle isole del Saloum, dei suoi siti ornitologici, delle sue mangrovie cariche di banchi di ostriche. Incontro con i pescatori Niominka e socializzazione con loro per conoscere le loro condizioni di vita in questa natura incantata. Pranzo su una delle isole (barbecue di pesce in un’isola inabitata). Pomeriggio visita di altri villaggi. Ritorno all’ecolodge. Cena e pernottamento.

Giorno 9: Djilor – Joal - Dakar
Prima colazione al Lodge. Partenza per Joal Fadiouth, villaggio tipico dell’etnia serer con una parte costituita da un Isola lagunare. Visita al cimitero delle conchiglie, ai granai su palafitte e visita dell’Isola di Fadiouth dove andrete a far visita al Consiglio degli Anziani. Pranzo a Joal. Nel pomeriggio, incontro con le donne che lavorano agli essiccatoi e affumicatoi di pesce. Nel pomeriggio, trasferimento verso l’aeroporto.

Giorno 10: Partenza
Volo notturno per il rientro in Italia.

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Date e prezzi
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Incluso/Escluso

La quota si intende a persona ed è sempre soggetta a riconferma al momento della prenotazione. Eventuali variazioni dipenderanno dalle tariffe aeree disponibili al momento. Base 2 partecipanti.

La quota comprende
- Tutti i pernottamenti, come da programma
- Tutti i pasti
- Transfer da/per aeroporto e tutti i trasferimenti interni, come da programma
- Guide locali in lingua italiana per tutta la durata del viaggio
- Tutte le spese legate alle visite, come da programma
- Assicurazione medico-bagaglio - annullamento viaggio
- Organizzazione tecnica

La quota non comprende
- Il volo intercontinentale a/r a partire da euro 550 per persona
- Le tasse aeroportuali
- Tutte le bevande (anche durante i pasti!)
- Escursioni facoltative
- Eventuale supplemento singola
- Tutto ciò non elencato nella voce “la quota comprende”

La cifra stabilita prevede un certo tipo di vitto e alloggio e nel caso si desiderino delle sistemazioni diverse, il maggior valore sarà a carico del cliente.

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Appunti di Viaggio

Il Senegal: una meta facilmente accessibile, in gradevole equilibrio tra un mondo islamico wolof, pacifico e tollerante, ed antiche tradizioni animiste rurali, il Senegal stupirà per la sua ricchezza ambientale e culturale.

Paese in gran parte desertico e brullo, si potrebbe invece paradossalmente descrivere attraverso la vivacità dei suoi colori. L’ocra della terra del nord e l’oro delle dune costiere che contrasta con i colori pastello delle storiche cittadine coloniali di St. Louis e dell’Ile de Gorée o con il rosa salino del Lago Retba. Il verde smeraldo delle mangrovie, delle risaie e delle foreste di manghi ed anacardi della Casamance, che contrasta con l’azzurro del mare e l’argento dei canali fluviali. Il rosso della terra argillosa e delle falesie delle regioni più profonde che contrasta con il grigio dei monumentali alberi di baobab e con il giallo dei tetti di paglia delle abitazioni tradizionali. Ovunque un tripudio di colori accesi, nei mercati, nel mosaico di stoffe tradizionali, nel caos della vivacità di Dakar, tra “cars rapides”, carretti e piroghe di legno verniciato, fantasiosamente personalizzati con disegni geometrici e slogan religiosi. Le sfumature cromatiche del piumaggio di una miriade di uccelli migratori che popolano il Parco ornitologico di Djoudj e i bolong del Siné-Saloum. Perfino la musica mbalax, le cerimonie iniziatiche dei Bedik e dei Bassari, la spiritualità musulmana dei Mouridi di Touba o lo stesso sentimento della teranga, si potrebbero descrivere con tutte le gradazioni dell’arcobaleno. Colorati sono anche l’allegria e i sorrisi del Senegal che conquistano ed ammaliano, facendoci sentire a casa, ovunque ci si recherà.

Il territorio
Il Senegal si estende su una superficie di 197.000 km² ed è il paese più ad Occidente di tutta l’Africa continentale.
A ovest è bagnato dall’Oceano Atlantico, a nord confina con la Mauritania, a est con il Mali, a sud-est con la Guinea e a sud-ovest con la Guinea Bissau. A circa 560 km dalle sue coste si trovano le Isole di Capo Verde, mentre il Gambia forma un enclave a sud, che lo separa dalla regione della Casamance.
Il suo territorio è in prevalenza semi-desertico a nord, di tipo prettamente saheliano nelle savane a est e più tropicale a sud, o comunque lungo i corsi d’acqua, zone più umide e che ricevono il maggior numero di precipitazioni.

Il clima
Subisce l’influsso di due correnti principali. Quella atlantica degli alisei, che rinfrescano tutto il litorale da ottobre a maggio, con una temperatura piuttosto mite che da punte di 28-30 gradi può scendere fino ai 10 °C nelle ore notturne invernali. Non di rado nei mesi di dicembre e gennaio a Dakar e St.Louis è necessario vestirsi con capi di lana. La corrente dell’harmattan invece, attraversa tutta la parte interna del paese e soffia aria calda desertica, che nei mesi primaverili raggiunge punte di 42 °C nella regioni di Kaolack e Tambacounda e lungo tutto il confine del Mali.

Passaporto: obbligatorio, deve essere in corso di validità con un residuo di almeno 6 mesi prima della scadenza e avere almeno una pagina libera.

Visto: non richiesto ai cittadini italiano per un soggiorno fino a 90 giorni.

Vaccini obbligatori per l’ingresso nel paese: nessuno. Il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla è richiesto solo per coloro i quali, con età maggiore di 1 anno, entrano in Senegal da un Paese a rischio di trasmissione (dunque non chi è in partenza da uno scalo europeo), compreso il transito in un aeroporto situato in un Paese a rischio.

Profilassi: la malaria è endemica nel Paese. Consigliamo di rivolgervi prima della partenza al vostro medico di fiducia o presso l’ufficio igiene/malattie infettive e tropicali più vicino, per un consulto approfondito su eventuali vaccinazioni e profilassi da effettuare, in base alla vostra personale storia clinica.

Il Senegal ha una popolazione di circa 16.000.000 di abitanti, con una densità di 82 abitanti per km². La capitale è Dakar, nonché la città più popolosa con 1.200.000 abitanti che diventano 3.000.000 in tutto l’hinterland. E’ una Repubblica Costituzionale a regime presidenziale suddivisa in 14 regioni. Il Senegal presenta una grande varietà di popoli, lingue e costumi, non sempre facilmente classificabili e oggetto di molte discussioni accademico-scientifiche. Non in ultimo in Senegal si è trapiantata una delle più importanti comunità di libanesi, alla fine del XVIII secolo, pertanto ormai cittadini senegalesi da generazioni e generazioni. Non stupisce, quindi, che il Ministro dell’Ecologia nel 2014, Heidar El-Ali fosse di carnagione bianca. Quando in Italia vige l’ora legale la differenza oraria è di -2h. Nel resto dell’anno la differenza è di -1h. In Senegal sono presenti 7 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Si tratta in prevalenza di siti di interesse culturale-paesaggistico e due di interesse ambientale-naturalistico.

Siti di interesse culturale
Paesaggio culturale Bassari, Fula e Bedik (2012)
Importante per la simbiosi con cui i suoi abitanti, distinti in tre gruppi etnici, vivono con la natura e in equilibrio con essa e tra loro, ognuno espressione della propria identità e cultura che perdura nei secoli. Gli agricoltori Bassari circondati da risaie e dalla secolare ritualità animista; gli allevatori Peuhl semi-stanziali (chiamati anche Fula), islamizzati ma fortemente attaccati alla propria tradizione; i Bedik dai caratteristici villaggi di paglia e argilla, arroccati e inaccessibili, dove vengono custoditi i segreti della loro cosmogonia.


Isola di Gorée (1978)
Isola della “Memoria”, Gorée è la testimonianza di tre secoli di tratta negriera, durante i quali fu uno degli avamposti più strategici sulle coste africane, conteso tra portoghesi, olandesi, inglesi e francesi. Simbolo del più grande esodo di massa forzato e delle rivalità tra potenze europee, conserva oggi l’architettura civile e militare, di quello che fu non tanto il “magazzino” della tratta negriera, quanto un avamposto logistico e di smistamento, scalo prediletto nelle rotte verso l’Europa e le Americhe, “vedetta” di controllo delle coste. La Casa degli Schiavi, appartenuta in realtà a una delle tante Signares che abitavano l’isola, è la tipica abitazione di un negriero. Al piano superiore gli appartamenti lussuosi dei ricchi mercanti e nelle segrete, l’umido e la miseria della cattività. Le Signares erano giovani donne senegalesi o meticce, che venivano scelte quali concubine dai mercanti europei e personalità militari, ed elevate a rango superiore, scampando così alla deportazione. Ai figli meticci veniva data la possibilità di studiare ed ottenere una professione, mentre alle figlie femmine veniva assegnata una delle ricche abitazioni di Gorée (o di St. Louis) dove gestire i “campionari” di future Signares o accogliere i mercanti di passaggio, in cerca di affari sull’isola e di compagnia.

Isola di St. Louis (2000)

La cittadina coloniale di St. Louis è particolarmente importante dal punto di vista culturale, perché racchiude tra le sue testimonianze architettoniche e urbanistiche, la storia di una trasformazione generazionale della società senegalese, sotto l’influsso culturale francese. Nata come base militare strategica alla foce del fiume Senegal, per la sua posizione geografica del tutto particolare ne divenne vera e propria capitale amministrativa, politica e culturale. Sorge su un’isola, protetta dall’Oceano da una lingua sabbiosa chiamata Langue de Barbarie, che la rende un avamposto difficile da attaccare, una porta strategica di accesso al fiume Senegal e un porto sicuro. Le sue architetture coloniali sono il simbolo non solo del predominio amministrativo sulle popolazioni locali, ma anche del tentativo di prevaricazione culturale sulle realtà locali. St. Louis divenne il luogo simbolo del concubinaggio tra funzionari francesi e giovani donne senegalesi, scelte per allevare intere generazioni di figli meticci, elevati a rango superiore e che venivano integrati nella vita amministrativa, professionale e culturale della Colonia d’Oltremare. Importanti architetture sopravvivono intatte, quali lo storico Hotel de la Poste, base per gli aviatori francesi addetti a trasportare i corrieri postali in Francia o nelle Americhe. Il Ponte in ferro di epoca eiffeliana è ancora oggi in funzione e collega la terraferma all’Isola. La leggenda vuole fosse progettato da Eiffel, ma quest’ultimo venne scartato in favore di una ditta locale. Il ponte, chiamato “la Tour Eiffel Orizzontale” prevede un sistema di rotazione del modulo centrale che apre il passaggio del canale alle grandi navi.

Delta del Siné-Saloum (2011)

Istituito nel 1976 e inserito nella lista UNESCO nel 2011, occupa una superficie di 76.000 ettari compresa nel delta del fiume Saloum. Importante per il suo eco-sistema ambientale, costituisce un polmone verde fatto di intricate gallerie di mangrovie e piante acquatiche, rifugio di un’enorme varietà ittica e anfibia, oltre alla sua importanza ornitologica, fornendo riparo a numerosi uccelli migratori, quali la sterna, il piovanello, il fenicottero rosa, il gambecchio e la spatola bianca. La regione è abitata dal popolo Serere fin dall’antichità, probabilmente già dall’epoca neolitica. Ancora oggi il delta è disseminato di piccoli villaggi di pescatori serere, mimetizzati tra gli imponenti alberi fromager, dediti anche all’agricoltura e alla coltivazione del riso nell’entroterra. Caratteristico è il sistema di trasporto su carretti di legno trainati dai cavalli, in grado di percorrere le piste sterrate anche durante l’intensa stagione delle piogge.

Circoli megalitici del Senegambia (2006)

Su una superficie di 39.000 ettari, nella terra di confine tra il Senegal e il Gambia, sono disseminate delle misteriose pietre megalitiche, simili ai menhir mediterranei. In laterite hanno dimensioni variabili da 1 a 2,5 metri di altezza e disposte in centinaia di cerchi, ciascuno dei quali comprendente tra le 10 e le 24 pietre. Da recenti studi emerge che vennero erette in una vasta epoca compresa tra il III secolo a.C. e il XVI secolo d.C., probabilmente quali luoghi sacri di sepoltura, dai numerosi resti umani rinvenuti.

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